Esempio e spiegazione delle domande nel test del poligrafo

Test del poligrafo Italia

Esempio e spiegazione delle domande nel test del poligrafo

Introduzione Uno degli aspetti più importanti del test del poligrafo è la formulazione delle domande. Queste non sono scelte casualmente, ma sono progettate per ottenere risposte precise e per identificare eventuali segni di stress emotivo associati alla menzogna. In questo articolo esploreremo le diverse tipologie di domande poste durante il test, la loro funzione e come contribuiscono all’interpretazione dei risultati.

Le diverse categorie di domande

  1. Domande di controllo (Control Questions) Le domande di controllo sono progettate per creare un punto di riferimento con cui confrontare le risposte date alle domande rilevanti. Queste domande sono spesso formulate su argomenti neutri o su situazioni che potrebbero generare una lieve tensione, ma non sono direttamente correlate alla questione in esame. L’obiettivo è vedere come il corpo del soggetto reagisce in circostanze di base o di leggera tensione.

    Esempi di domande di controllo:

    • “Hai mai mentito a qualcuno per evitare un conflitto?”
    • “Hai mai preso qualcosa che non ti apparteneva?”

    Spiegazione: Queste domande non sono direttamente correlate al motivo del test, ma servono a creare una risposta fisiologica di base che l’esaminatore può usare per comparare altre reazioni. Quasi tutti potrebbero aver commesso piccole trasgressioni, perciò ci si aspetta una leggera reazione di stress.

  2. Domande rilevanti (Relevant Questions) Le domande rilevanti sono quelle direttamente legate all’argomento per cui il test è stato richiesto. Queste sono le domande più importanti del test, poiché è qui che l’esaminatore cerca segni di stress legati a una menzogna o a un’informazione non veritiera.

    Esempi di domande rilevanti:

    • “Hai mai tradito il tuo partner?”
    • “Hai preso tu i soldi che mancavano dalla cassa?”

    Spiegazione: Le domande rilevanti sono focalizzate sul problema centrale del test. Se il soggetto risponde in modo falso, è probabile che i sensori del poligrafo rilevino un aumento dello stress, come un aumento della frequenza cardiaca o della sudorazione.

  3. Domande neutre (Irrelevant Questions) Le domande neutre sono usate per stabilire una base di reazione fisiologica. Non hanno alcun impatto emotivo o relazionale con la questione in esame e servono semplicemente per stabilire una risposta di base del soggetto.

    Esempi di domande neutre:

    • “Oggi è lunedì?”
    • “Sei seduto su una sedia?”

    Spiegazione: Le domande neutre non dovrebbero causare alcuna reazione emotiva o stress nel soggetto. Le risposte a queste domande creano un riferimento di base, che l’esaminatore utilizzerà per confrontare le risposte date alle domande di controllo e rilevanti.

  4. Domande stimolo (Stimulus Questions) Le domande stimolo vengono talvolta utilizzate all’inizio del test per “allenare” il soggetto e mostrare loro come funziona il poligrafo. Queste domande sono progettate per ottenere una risposta specifica che verrà usata per calibrare il dispositivo.

    Esempi di domande stimolo:

    • “Hai mai rubato un oggetto di valore?”
    • “Hai mai mentito a un’autorità?”

    Spiegazione: Queste domande introducono il soggetto al test, dimostrando come i sensori rilevano le risposte fisiologiche. L’esaminatore usa queste domande per verificare la reazione del soggetto a dichiarazioni vere e false e per settare la macchina.

Come vengono analizzate le risposte Le risposte date alle diverse categorie di domande vengono analizzate confrontando i dati fisiologici raccolti. Se il soggetto mostra una reazione fisiologica significativa (come un aumento della sudorazione o della frequenza cardiaca) alle domande rilevanti rispetto a quelle di controllo, l’esaminatore potrebbe interpretare ciò come un segno di menzogna. Tuttavia, l’abilità dell’esaminatore e la cooperazione del soggetto sono fondamentali per ottenere risultati affidabili.

Esempio di un’intervista durante un test del poligrafo

  • Domanda neutra: “Il tuo nome è Marco?”
    • Risposta attesa: “Sì.”
    • Reazione: nessun aumento di stress.
  • Domanda di controllo: “Hai mai detto una bugia per evitare problemi?”
    • Risposta attesa: “No.”
    • Reazione: lieve aumento di stress.
  • Domanda rilevante: “Hai rubato il denaro dall’ufficio?”
    • Risposta attesa: “No.”
    • Reazione: significativo aumento di stress se il soggetto sta mentendo.

Conclusione La formulazione e la sequenza delle domande durante un test del poligrafo sono elementi essenziali per ottenere risultati affidabili. Attraverso l’uso di domande neutre, di controllo e rilevanti, l’esaminatore può analizzare le reazioni fisiologiche del soggetto e identificare potenziali segni di stress associati alla menzogna. Questo processo permette di fornire una valutazione accurata, anche se il poligrafo, come ogni strumento, ha i suoi limiti.

 

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